Edelweiss

La comunità educativa per minori

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Il progetto

La Comunità educativa Edelweiss ha un compito bello quanto difficile: creare un ambiente a dimensione familiare per ospitare minori la cui famiglia non è in grado, temporaneamente, di assicurare le proprie cure o ai quali sia comunque necessario garantire assistenza e tutela fuori dalla famiglia di origine. Insomma una specie di famiglia di appoggio entro la quale si entra a vivere, giorno e notte, per qualche tempo, per essere aiutati a crescere.


Nel pomeriggio, poi, si attiva anche il semiconvitto e si aggiungono altri bambini che, invece, frequentano Casa Thevenin solo di giorno (con orario massimo dalle 13 alle 19) per trovare un aiuto nei compiti scolastici, per imparare a stare insieme e giocare, per avere un sostegno nel loro processo di crescita e socializzazione.


Gli educatori si occupano dei minori ma ci sono anche dei volontari che sono una risorsa preziosa per ogni cosa: i compiti, le passeggiate, il gioco, il riordino… tante mani che aiutano, che insegnano il rispetto e testimoniano la gratuità.

 

L’ammissione nella comunità educativa, naturalmente, viene decisa dai servizi sociali che continuano a seguire i minori, in stretta collaborazione con gli educatori di casa Thevenin, per tutto il tempo della loro permanenza in comunità.


La comunità si impegna per garantire a ciascun minore un’accoglienza personalizzata e rispondente ai suoi peculiari bisogni affettivi e cognitivi; contestualmente si propone di conservare un rapporto di apertura al territorio cittadino e di sfruttare e promuovere iniziative rilevanti sul piano affettivo, cognitivo e della socializzazione, per favorire la graduale conquista dell’autonomia da parte delle persone che vivono in comunità. Un esempio molto bello di questa osmosi tra interno ed esterno della comunità è il progetto Uno spazio per crescere (cercalo nelle altre pagine del sito).

 

L’organizzazione interna garantisce a ciascun minore rapporti significativi, continuativi e stabili con un educatore di riferimento e con gli altri ospiti della propria comunità.


I minori frequentano le scuole esterne come pure all’esterno frequentano anche attività sportive, ricreative e culturali.


La comunità educativa può accogliere fino a 9 minori, se maschi da 6 a 11 anni, se femmine da 6 a 18 anni. Particolare attenzione viene riservata all’accoglienza di fratelli e sorelle, allo scopo di “mantenere” e ”valorizzare” i naturali rapporti  familiari. La comunità è attiva 365 giorni l’anno.

Finalità

Accogliere i minori che, per diverse motivazioni, hanno bisogno di trascorrere un periodo all’interno di una comunità educativa

La comunità si impegna costantemente per garantire a ciascun minore un’accoglienza personalizzata e rispondente ai suoi peculiari bisogni affettivi, cognitivi, di socializzazione e legati al processo di sviluppo.


A Casa Thevenin si cerca di promuovere il benessere psico-fisico e sociale dei minori attraverso la cura degli ambienti, l’attuazione dei Progetti Educativi Individuali nonché ricorrendo alla collaborazione dei partner che hanno aderito formalmente alla rete che il Thevenin ha attivato nel corso degli anni.


Contestualmente la comunità si propone di conservare un rapporto osmotico con il territorio cittadino e di sfruttare e promuovere iniziative rilevanti sul piano affettivo, cognitivo e della socializzazione, per favorire la graduale conquista dell’autonomia e del protagonismo da parte delle persone che vivono in comunità.

Utenza

Edelweiss può accogliere, in via ordinaria, 7 minori in regime residenziale stabile (e altri 2 come pronta accoglienza cioè per urgenze) e altri 5 come semiconvittori, cioè solo il pomeriggio dall’ora di pranzo alle 19 circa.


Rispetto alle fasce di età delle persone che vivono in comunità sussistono differenze in virtù del sesso di appartenenza: si ospitano femmine da 6 a 18 anni mentre i maschi accolti in comunità non hanno più di 11 anni ( si tratta in genere di bambini già ospiti o con presenza di familiari).


Coerentemente con i principi istitutivi della comunità, l’équipe si riserva di accogliere minori aventi età diverse qualora: sussistano peculiari motivazioni a garanzia dell’interesse del minore; l’inserimento risulti di fatto essere compatibile con la capacità di accoglienza della comunità stessa; i soggetti titolati ad elaborare il Progetto educativo Individuale con il minore valutino tale soluzione come la più garantista rispetto all’interesse del minore stesso.


Particolare attenzione viene riservata all’accoglienza di fratelli e sorelle, allo scopo di “mantenere”, ”valorizzare” ed “implementare” i naturali rapporti familiari.

Modalità di accesso ed accoglienza

Gli inserimenti avvengono secondo una procedura caratterizzata dai seguenti passaggi successivi.


La richiesta di ammissione viene accompagnata da una relazione scritta, contenente tutte le informazioni necessarie per valutare se la situazione del minore può essere adeguatamente trattata da Casa Thevenin e se il suo ingresso è compatibile con gli equilibri al momento esistenti nel gruppo degli ospiti; la relazione presenta la situazione del minore e ipotizza obiettivi da riverificare grazie al quale il responsabile della comunità valuta e concorda la sua ammissione.


Accertata l’ammissibilità, ci si attiva immediatamente per l’accoglienza secondo le modalità previste dal regolamento interno: il minore viene accompagnato presso la struttura per una prima presa di contatto con gli operatori, con gli altri ospiti e con l’ambiente, al fine di esprimersi sulla sua accettazione.


Con il primo approccio tra il minore e la comunità inizia il periodo di osservazione che riguarda: il rapporto con gli altri minori presenti, con gli educatori, le modalità relazionali, il linguaggio, il rispetto degli oggetti e degli spazi propri ed altrui. Questo consente la raccolta di una serie di dati ed informazioni che, unite alle indicazioni da parte del servizio sociale territoriale, indirizzano in modo mirato l’intervento.


Al termine del periodo di osservazione viene puntualizzato il Progetto Educativo Individualizzato in équipe con tutte le figure titolari del progetto (assistente sociale ed eventuali altri esperti).


Per ogni minore viene curata ed aggiornata in itinere la cartella personale che è formata da più parti e aspetti di tipo amministrativo, educativo e sanitario.


Le dimissioni del minore si effettuano al momento che gli operatori dei servizi sociali territoriali ed il responsabile della struttura giudicano raggiunti gli obiettivi del progetto educativo individuale concordato, oppure quando sopraggiungono condizioni che lo rendono inattuabile; in questo secondo caso, tuttavia, l’interesse del minore impone che la dimissione avvenga solo dopo l’individuazione di altra soluzione stabile.

 

La comunità si propone di accogliere ciascuno dei minori attivando un percorso educativo che ne valorizzi l’originalità e l’unicità, riconoscendone i peculiari bisogni evolutivi, le difficoltà e le competenze.


I minori frequentano attività sportive, ricreative e culturali, sia promosse all’interno della rete che la comunità ha attivato nel territorio, sia al suo esterno.

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La Comunità educativa Edelweiss ha un compito bello quanto difficile: creare un ambiente a dimensione familiare per ospitare minori la cui famiglia non è in grado, temporaneamente, di assicurare le proprie cure o ai quali sia comunque necessario garantire assistenza e tutela fuori dalla famiglia di origine. Insomma una specie di famiglia di appoggio entro la quale si entra a vivere, giorno e notte, per qualche tempo, per essere aiutati a crescere.
Nel pomeriggio, poi, si attiva anche il semiconvitto e si aggiungono altri bambini che, invece, frequentano Casa Thevenin solo di giorno (con orario massimo dalle 13 alle 19) per trovare un aiuto nei compiti scolastici, per imparare a stare insieme e giocare, per avere un sostegno nel loro processo di crescita e socializzazione.
Gli educatori si occupano dei minori ma ci sono anche dei volontari che sono una risorsa preziosa per ogni cosa: i compiti, le passeggiate, il gioco, il riordino… tante mani che aiutano, che insegnano il rispetto e testimoniano la gratuità.

L’ammissione nella comunità educativa, naturalmente, viene decisa dai servizi sociali che continuano a seguire i minori, in stretta collaborazione con gli educatori di casa Thevenin, per tutto il tempo della loro permanenza in comunità.
La comunità si impegna per garantire a ciascun minore un’accoglienza personalizzata e rispondente ai suoi peculiari bisogni affettivi e cognitivi; contestualmente si propone di conservare un rapporto di apertura al territorio cittadino e di sfruttare e promuovere iniziative rilevanti sul piano affettivo, cognitivo e della socializzazione, per favorire la graduale conquista dell’autonomia da parte delle persone che vivono in comunità. Un esempio molto bello di questa osmosi tra interno ed esterno della comunità è il progetto Uno spazio per crescere (cercalo nelle altre pagine del sito).

L’organizzazione interna garantisce a ciascun minore rapporti significativi, continuativi e stabili con un educatore di riferimento e con gli altri ospiti della propria comunità.
I minori frequentano le scuole esterne come pure all’esterno frequentano anche attività sportive, ricreative e culturali.
La comunità educativa può accogliere fino a 9 minori, se maschi da 6 a 11 anni, se femmine da 6 a 18 anni. Particolare attenzione viene riservata all’accoglienza di fratelli e sorelle, allo scopo di “mantenere” e ”valorizzare” i naturali rapporti familiari.
La comunità è attiva 365 giorni l’anno.